13 Maggio ore 21.00
14 maggio ore 19.00
Stazione Leopolda
Firenze - Italy
Prélude
Concept e Coreografia
Cristina Kristal Rizzo
Danza
Annamaria Ajmone, Marta Bellu, Vera Borghini, Thiana Hemlock -Yensen, Leonardo Maietto, Alice Raffaelli, Cristina Kristal Rizzo, Charlie Laban Trier
Ricerca Musicale
Simone/Bertuzzi Palm Wine
Luci e Direzione Tecnica
Giulia Pastore
Costumi
Caned Icoda
Relazioni Esterne
Stefania Donnini
Diffusione Estero
Ilaria Mancia
Produzione
CAB008
con il supporto di
Marche Teatro/ Inteatro Festival
in collaborazione con
Fabbrica Europa e Santarcangelo Festival Internazionale del Teatro in Piazza
con il sostegno di
Regione Toscana e MiBACT
La nuova creazione Prélude si porta verso un’essenza e una purezza della danza.
La visione di un ensemble, nel suo gesto primario, è apparsa come una pratica in cui poter far emergere quelle forze invisibili che scandiscono l’energia in continua trasformazione di un atto comunitario, quel principio di uguaglianza che governa la legge universale della natura.
I corpi danzanti seguono il proprio istinto nella semplice bellezza della forma, amplificando nel mo-vimento dello spazio e nell’impersonale della danza, un’intimità più ampia, estesa e dilatata in un continuum musicale, immaginato come total sound system a partire dal lavoro della figura eclettica di Sun Ra, jazzista sperimentale e pioniere del movimento Afro Futurista ed elaborato in un’ampia play list dalle ricerche sonore di Palm Wine. Un preludio è un’apertura a qualcosa che ancora deve compiersi, nella terminologia musicale descrive una breve composizione a se stante, usualmente eseguita prima dell’Opera principale e naturalmente elaborata su elementi improvvisativi. Riappro-priarsi del tempo di un inizio amplifica la possibilità di lavorare su una partitura aperta, senza un vero inizio e senza una vera fine, nel tentativo di liberare il desiderio da un’idea puramente produttiva e celebrare il potenziale di un’azione emancipata dal proprio svolgersi. La condivisione di questo universo cangiante e multiplo ha attivato la collaborazione con l’artista multidisciplinare Caned Icoda che ha disegnato e realizzato con i tessuti Bonotto, i vestimenti dei danzatori, attraverso un singolare processo basato sull’artigianalità ad personam.
La danza di Prélude, come metabolismo concreto tra gli oggetti del fuori e le intensità del dentro, aderisce ogni volta, in modo unico e originale, allo spazio che la accoglie e, di conseguenza, rista-bilisce le sue coordinate coreografiche, la durata dell'apparizione e il tono affettivo della condivi-sione con il pubblico, creando nuove appartenenze ed una nuova idea di ospitalità.
C’ è qualcosa di contagioso nella bellezza di un gesto che asseconda la casualità ed aderisce allo charme, una seduzione senza riscatto, spaventosa potenza di un mistero che si produce, la materia che assorbe lo spazio ed il tempo che si allarga, dilatando la percezione, l’aria intorno alle cose, quel silenzio terso e profondo che disegna la superficie come la profondità. E’ come l’albero antico che ti appare davanti e ne percepisci la vita, ma non ne sai parlare e non puoi descriverla. Il fascino del silenzio e del non comprensibile ma presente, tra il terrore e la salvezza. La vita e la morte, la morte e la vita. La natura non esiste, esiste l’espressione e l’intensità di un gesto che ripete i propri movimenti e la propria nutrizione e il proprio riposo come una meditazione, ad occhi chiusi, senza guardarsi. Ciò che mi appare vitale in questo tempo della mia esistenza è lasciare andare via tutto ciò che non necessita al puro desiderio del tocco del mondo. Provare ad assecondare l’istinto, il non visibile. Far apparire quelle forze che scandiscono l’energia in un atto di trasformazione continua, quel principio di uguaglianza che governa la legge universale della natura. Ogni cosa è qua Sun Ra !
CKR