Echoes
120'
Concept, Coreografia, costumi e sound
Cristina Kristal Rizzo
Danza
Annamaria Ajmone, Marta Bellu, Jari Boldrini, Sara Sguotti, Cristina Kristal Rizzo
Musica
Frank Ocean
Creative Producer
Silvia Albanese
Produzione
Tir Danza
Co-produzione
Festival Danza Estate
con il supporto di
PARC Performing Arts Research Centre, h(abita)t - Rete di Spazi per la Danza / QB Quanto Basta
“ Perdere il senso dei propri confini corporei può accadere quando danziamo, in ascolto con un’altra persona, o immersi nella natura. Molte persone descrivono la sensazione come un sentire intenso di “ perdita di sé “: sentire di confondersi con l’altro o con il pae-saggio, perdere o non avere più il senso di essere “ sé “, può essere pauroso ma anche esilarante, liberatorio e gioioso. “– Imogen Stidworthy, "Detours", e-flux journal issue 115.
Pensate come una cartografia di danze per spazi differenti e forse abbandonati: un bo-sco, un giardino naturale, una radura di cemento, un deserto o un campo selvatico ma anche un museo o una sala d’aspetto, un ufficio o una stanza di lavoro. Le cartografie di Echoes entrano in dialogo con lo spazio che le ospita tanto da diventare un’attività inti-ma, un’abilità dei corpi di entrare in contatto con il paesaggio, un sistema cinetico che gioca poeticamente con l’anatomia delle forme e la bellezza della misura. Il corpo di queste danze si articola come un paesaggio espressivo soggettivo in un panorama con-diviso, un delicato ecosistema di forme e misure intime. Un bosco può divenire un teatro e allo stesso tempo rimanere semplicemente un bosco.
Il lavoro coinvolge cinque corpi danzanti che disegnano e compongono senza soluzione di continuità una coreografia costruita su ripetizioni e differenze, momenti di solitudine così come partiture corali dai temi corporei semplici e lineari, musicalmente sostenute da loop e lunghissimi rallenti generati dal sound pop melodico della star R&B Frank Ocean. La composizione dell’immagine prevede una dimensione in live streaming generata dal vivo dai danzatori stessi, un punto di vista interno che avvicina i corpi e il dettaglio tattile all’occhio e alla pelle, rivelando la potenziale capacità del digitale di depositare particel-le affettive. Chiunque potrà vedere questa parte virtuale di immagini in movimento attra-verso il proprio telefono in streaming durante la performance dal vivo, in un altro luogo o in un secondo momento. ECHOES esprime la tensione leggera e radicale allo stesso tempo di una danza, una coreo-politica, incarnata nel pensiero dei corpi.
E’ possibile seguire la memoria storica video di ECHOES a questa pagina FB:
www.facebook.com/echoes.cristina.kristal.rizzo